
pubblicato nelle linee guida OCSE sulla condotta responsabile delle imprese per le imprese multinazionali (linee guida OCSE).Lo standard OCSE 209, "Fanghi attivi, test di inibizione della respirazione (ossidazione del carbonio e dell'ammonio)", è progettato per valutare gli effetti di una sostanza sui microrganismi ottenuti da fanghi attivi negli impianti di trattamento delle acque reflue, misurandone la velocità di respirazione (ossidazione del carbonio o dell'ammonio) come consumo di ossigeno. I risultati del test possono anche essere utilizzati come indicatori delle concentrazioni non inibitorie appropriate delle sostanze in esame da utilizzare nei test di biodegradabilità.
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Questo metodo di prova consente di determinare la concentrazione efficace e la concentrazione senza effetto osservata della sostanza in esame. È possibile determinare tre diversi tipi di inibizione dell'assorbimento di ossigeno: totale, solo eterotrofa e inibizione indotta dalla nitrificazione in presenza e assenza di N-alliltiourea, uno specifico inibitore della nitrificazione.
Per ottenere sia la concentrazione senza effetto osservata sia la concentrazione efficace, si raccomanda una serie geometrica di cinque repliche di sei concentrazioni di controllo e cinque di trattamento. In ciascun recipiente di prova, le miscele di prova contenenti acqua, liquame sintetico e la sostanza in esame vengono incubate a pH 7,5 ± 0,5 e a 20 °C ± 2 °C sotto aerazione forzata per mantenere la concentrazione di ossigeno disciolto al di sopra del 60-70% di saturazione. Il consumo di ossigeno viene misurato dopo 3 ore di esposizione e, se la sostanza in esame si degrada rapidamente, è possibile effettuare ulteriori misurazioni dopo 30 minuti di esposizione.
Lo standard OCSE 209 è un metodo standard sviluppato dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) per valutare la potenziale tossicità delle sostanze chimiche per i microrganismi nei sistemi di trattamento delle acque reflue. Questo test è fondamentale per valutare l'impatto ambientale delle sostanze chimiche, in particolare nel contesto degli impianti di trattamento delle acque reflue, dove i fanghi attivi svolgono un ruolo fondamentale nella degradazione della materia organica.
L'obiettivo principale del metodo di prova OECD 209 è valutare gli effetti di una sostanza sui microrganismi presenti nei fanghi attivi, una componente chiave dei processi di trattamento aerobico delle acque reflue. La velocità di respirazione di questi microrganismi, in particolare il loro consumo di ossigeno durante l'ossidazione del carbonio e dell'ammonio, viene misurata per determinare se una sostanza inibisce l'attività microbica. Queste informazioni sono cruciali per:
Questo metodo di prova misura i parametri chiave utilizzati per quantificare la tossicità di una sostanza, come la concentrazione efficace (ad esempio, EC50, la concentrazione che provoca un'inibizione del 50%) e la concentrazione senza effetti osservati.
Il test OECD 209 prevede l'esposizione di microrganismi da fanghi attivi a diverse concentrazioni di una sostanza in esame in condizioni controllate. La metodologia è progettata per garantire riproducibilità e affidabilità, nel rispetto di rigorosi criteri di validazione.
I passaggi fondamentali del metodo di prova sono i seguenti:
Le frequenze respiratorie della sostanza in esame e della sostanza di riferimento vengono confrontate con i controlli in bianco ed espresse come percentuale di inibizione. Da questi dati, vengono calcolate la concentrazione efficace e la concentrazione senza effetto osservata.
Il test OCSE 209 è applicabile a sostanze non volatili, comprese quelle scarsamente solubili e assorbenti. È ampiamente utilizzato in quadri normativi come il Regolamento (CE) n. 440/2008 della Commissione Europea ed è compatibile con standard come la norma ISO 8192.
Tuttavia, questo metodo presenta alcune limitazioni:
Il test OCSE 209 è un pilastro dei test ecotossicologici, in quanto fornisce un metodo di screening rapido ed economico per valutare i potenziali pericoli delle sostanze chimiche nei sistemi di trattamento delle acque reflue. I suoi risultati sono fondamentali per settori quali la produzione chimica, i pesticidi e i coloranti, al fine di garantire che i loro prodotti non interferiscano con l'attività microbica negli impianti di trattamento. La conformità del test agli standard internazionali e la sua adozione da parte di laboratori di analisi in tutto il mondo ne sottolineano l'importanza nelle valutazioni della sicurezza ambientale.
In conclusione, lo standard OCSE 209 fornisce un quadro solido per la valutazione della tossicità delle sostanze per i microrganismi dei fanghi attivi. Misurando l'inibizione respiratoria, fornisce dati preziosi per la valutazione del rischio ambientale e il processo decisionale normativo. La sua metodologia standardizzata e i rigorosi criteri di convalida garantiscono risultati affidabili, mentre i continui miglioramenti, come i periodi di incubazione prolungati, mirano ad aumentarne l'applicabilità. Per ricercatori, autorità di regolamentazione e industria, il test OCSE 209 rimane uno strumento importante per salvaguardare i processi di trattamento delle acque reflue e proteggere la salute ambientale.
La nostra organizzazione, attiva da molti anni e che segue meticolosamente gli sviluppi scientifici e tecnologici a livello globale, esegue test, misurazioni e analisi in un'ampia gamma di ambiti per aziende di ogni settore, avvalendosi di un team qualificato e di un'ampia infrastruttura. In questo contesto, forniamo anche servizi di test in conformità con lo standard OCSE 209 "Fanghi attivi, test di inibizione respiratoria (ossidazione del carbonio e dell'ammonio)".
